Terapia Medica
Aprile 9, 2020Ecografia addominale
Aprile 12, 2020Sebbene siano tumori che non originano direttamente dalla ghiandola pancreatica, si è ritenuto opportuno fare in questa sede un piccolo accenno a queste due particolari classi di neoplasia dal momento che, per il loro trattamento chirurgico la testa pancreas viene coinvolto nella resezione.
- Tumori ampollari. Si tratta di adenocarcinomi che si sviluppano in prossimità dell’ampolla di Vater (vedi link anatomia). Data la loro particolare collocazione anatomica, i segni e sintomi clinici sono quelli ostruttivi e insorgono relativamente in fase precoce: disturbi digestivi, ittero, pancreatite acuta. La diagnosti si avvale della gastroscopia grazie alla quale è possibile ottenere un campione di tessuto da esaminare mediante spazzolamento della lesione e collocare uno stent per migliorare la sintomatologia ostruttiva; della ecoendoscopia con biopsia, della TC e della Risonanza magnetica con ricostruzione della via biliare (vedi link diagnosi). La terapia chirurgica è quasi sempre effettuabile grazie alla diagnosi precoce e l’intervento più frequentemente effettuato è la duodenocefalopancreasectomia (vedi link tecnica chirurgica). Trascorso l’intervallo di recupero fisiologico dall’intervento che comprende anche l’impostazione, se necessario, di terapia farmacologica sostitutiva delle funzioni del pancreas eventualmente carenti (terapia insulinica, enzimi digestivi), il paziente intraprende un percorso di chemioterapia e di controlli periodici. Nel caso di neoplasia localmente avanzata o metastatica, si ricorre invece a palliazione e terapia di supporto. In questi sfortunati casi ci si occupa non tanto di curare la malattia ma i sintomi da essa generati: in caso di ittero introduzione di stent nella via biliare principale (vedi link diagnosi-ERCP), in caso di dolore impostazione di adeguata terapia antalgica, in caso di malnutrizione impostazione di supporto nutrizionale, in caso di disturbi da “effetto massa” chemioterapia di controllo dell’estensione della lesione oppure chirurgia di derivazione come a esempio bypass bilio-digestivo (vedi link tecnica chirurgica). Il paziente viene comunque sottoposto a controlli periodici.
- Tumori della via biliare distale. Si tratta della degenerazione maligna delle cellule che rivestono la via biliare, nel caso specifico, del tratto intrapancreatico della via stessa. Al di là della diversa causa e della diversa aggressività (i tumori delle vie biliari sono solitamente estremamente aggressivi), i tumori della via biliare condividono con gli ampullomi la gran parte dei sintomi così come dei trattamenti possibili.
Come si può fare diagnosi?
Una corretta diagnosi non può assolutamente prescindere da un’attenta valutazione medica, raccolta dell’anamnesi e uno scrupoloso esame obiettivo effettuato sia dal Medico di Medicina Generale, sia dallo Specialista cui il paziente si rivolge.
I progressi tecnologici in campo radiologico hanno consentito lo sviluppo di nuove e sempre più efficaci tecniche di indagine e il miglioramento di quelle già esistenti. Come per il cancro della testa del pancreas, l’ esame obiettivo del paziente rivelerà dolore alla palpazione nei quadranti alti dell’addome e ittero, quando questi due segni clinici sono presenti. Gli esami di laboratorio comprendono il dosaggio di marcatori tumorali quali CEA, CA 19.9, α-feto proteina, i quali sono importanti non tanto in fase diagnostica quanto in fase di monitoraggio terapeutico. Tra gli esami radiologici la TAC (vedi link diagnostica) rappresenta l’esame di prima esecuzione sia per analizzare il danno pancreatico prodotto, sia le possibili invasioni di strutture vicine (stadiazione); la Risonanza magnetica, l’ERCP diagnostica e terapeutica, l’ecoendoscopia (vedi diagnostica) e l’imaging biologico con PET-TAC completano il quadro delle informazioni.