Esami di laboratorio
Aprile 8, 2020Terapia Chirurgica
Aprile 9, 2020Chemioterapia e Radioterapia
Nel nostro centro il cancro del pancreas viene trattato da un team multidisciplinare che include chirurghi, radiologi, gastroenterologi, endoscopisti, oncologi e radioterapisti. Ogni caso viene discusso in modo collegiale per impostare il miglior programma terapeutico.
La chemioterapia e la radioterapia si utilizzano in pazienti con forme avanzate non candidabili a chirurgia; esistono però altri campi di applicazione di queste metodiche: pazienti che sono candidati alla chirurgia e che vengono sottoposti a queste terapie prima della chirurgia (terapia neo-adiuvante) o dopo la chirurgia (terapia adiuvante). In questi casi i pazienti possono fare solo chemioterapia (chemioterapia) o in combinazione con la radioterapia (chemioradioterapia).
La chemioterapia è un trattamento sistemico che prevede l’utilizzo di due o più farmaci in combinazione somministrati per via endovenosa
Cancro del pancreas avanzato
Nelle forme avanzate di cancro del pancreas due sono i farmaci più utilizzati: la Gemcitabina e il 5-fluorouracile (5-FU). Molteplici studi hanno evidenziato una leggera superiorità della Gemcitabina nel tasso di sopravvivenza e nel migliorare la qualità di vita, in particolare il dolore e il performance status. Recentemente combinazioni di chemioterapici sono state introdotte per i pazienti con forme avanzate di cancro del pancreas. Una di queste è la combinazione di 5-FU, leucovorina, oxaliplatino e irinotecano (FOLFIRINOX) che si è dimostrata superiore alla Gemcitabina in ampie serie di pazienti con forme metastatiche. E’ da notare, tuttavia, che queste combinazioni si associano a maggiori effetti collaterali. Lo schema FOLFIRINOX presenta importante tossicità, come abbassamento dei globuli bianchi (neutropenia), delle piastrine (trombocitopenia), diarrea e disturbi neuropatici.
Attualmente due sono gli schemi più utilizzati.
– FOLFIRINOX: un mix di 4 farmaci: Leucovorin Calcium (FOL), Fluorouracile (F), Irinotecano (IRIN) and Oxaliplatino (OX).
– GEM ABRAXANE: una combinazione di due farmaci: Gemcitabina and Abraxane (NAB-Paclitaxel).
Entrambi questi schemi terapeutici si sono dimostrati efficaci nell’allungare la sopravvivenza di pazienti con cancro matastatico del pancreas e negli ultimi anni hanno evidenziato ottimi risultati anche nel loro uso in un “setting” neoadiuvante.
Terapia Neoadiuvante
Alcuni pazienti, con forme “borderline resectable” possono essere trattati con la chemioterapia o la chemioradioterapia prima dell’intervento chirurgico (terapia neoadiuvante). In questo caso la Chemioterapia e la Radioterapia possono essere utilizzate per conseguire una riduzione della massa tumorale e in alcuni casi questo trattamento cosiddetto di “conversione” rende resecabili masse che inizialmente sono considerate “borderline resectable”. Queste masse sono chirurgicamente resecabili ma con un’alta probabilità di non riuscire ad eseguire una asportazione radicale. In questi casi la terapia ha un duplice obiettivo. In primis si può ottenere una riduzione della massa o l’eliminazione di eventuali micrometastasi cosi che il tumore possa essere resecato radicalmente; in secundis alcuni pazienti, durante la terapia, fanno registrare la comparsa di metastasi, metastasi che verosimilmente erano già presenti al momento della diagnosi ma non evidenziabili. A questi pazienti, in realtà non operabili ab initio, si risparmia il trauma dell’intervento chirurgico che non avrebbe portato beneficio. Questo approccio trova sempre maggiore applicazione e sta consentendo di allargare la quota di pazienti candidabili a chirurgia che rimane l’unica opzione potenzialmente curativa per il cancro del pancreas. La risposta a questi trattamenti viene in genere monitorizzata con la TAC e il dosaggio del CA 19.9.
Terapia Adiuvante
Tutti i pazienti sottoposti ad intervento chirurgico per cancro del pancreas, indipendentemente dallo stadio di malattia, andrebbero sottoposti a chemioterapia o chemioradioterapia. Questo approccio è chiamato “adiuvante” perché ha lo scopo di prevenire eventuali recidive della malattia. i farmaci più utilizzati in questo setting sono la Gemcitabina e il 5-FU.
Radoterapia
La Radioterapia si è dimostrata efficace in combinazione alla chemioterapia in quelle forme di tumore localmente avanzato ma non metastatico. In questo scenario la radioterapia permette un miglior controllo locale (nell’area del pancreas) del cancro con buon controllo dei sintomi causati dalla malattia come ad esempio, il dolore.
Ci sono stati al riguardo important progressi nella modalità di rilascio della radioterapia, in particolare la cosiddetta tecnica “sterotassica”, adottata anche dai radioterapisti del nostro Centro. Questa tecnica consente la somministrazione di alte dosi di radiazioni concentrate sull’area del tumore con minore danno per le strutture sane limitrofe.
Per pazienti con cancro localmente avanzato del pancreas non asportabile chirurgicamente la radioterapia può essere adottata per il controllo del dolore a scopo antalgico.